New Release: Il palpitare della luce, TFW Orchestra diretta da Marco Colonna

Roma, 28 marzo 2025 – Con grande gioia annunciamo la pubblicazione dell’album live nato dal “Workshop intensivo di ricerca sonora, produzione artistica e performance” condotto da Marco Colonna dal 27 al 29 settembre 2024 presso la sede di Kappabit a Roma. Il concerto di restituzione, tenutosi nella giornata conclusiva presso i Folderol Studios, ha coinvolto i partecipanti al workshop, in un’esplorazione sonora ispirata alle opere di Giulia Napoleone, che ha partecipato attivamente alla fase conclusiva del laboratorio.

L’ensemble, guidato da Marco Colonna al clarinetto basso, è composto da Filippo Maria Abrate alle percussioni; Clara Bianchi al sax alto; Leonardo Romeo Borghi al basso elettrico; Thomas Canna alle percussioni; Sabrina De Nicolò al violino; Andrea Goretti al piano wurlitzer; Giordano Bruno Masala al violoncello; Francesco Salmaso al sax tenore; Gaia Schirò al pianoforte e Gabriel Volpi alla chitarra elettrica.

Marco Colonna descrive il workshop come un’esperienza comunitaria che ha permesso ai musicisti di esplorare le sfide dell’improvvisazione pura e della creazione collettiva. Questo ensemble nasce proprio con lo scopo di indagare queste problematiche, attraverso un laboratorio, che non ho difficoltà a definire “di comunità” prima che di Musica. Molto abbiamo lasciato fuori dalla sala che ci ha ospitati. E molto abbiamo trovato…

Fondamentale è stato l’incontro con Giulia Napoleone, che ha condiviso con il gruppo riflessioni profonde sul suo lavoro: Siamo diventati un gruppo – racconta Colonna – Un sentire comune. E la musica lo testimonia in maniera eccellente. Questa incisione cattura l’energia e l’intensità del concerto, testimoniando il percorso di crescita e la sinergia creatasi tra i musicisti.

La registrazione riprende esattamente il concerto che abbiamo realizzato e mi emoziona ascoltare come questi giovanissimi ragazzi hanno interpretato l’ascolto, il silenzio, la sorpresa. Quante risate hanno saputo regalarmi, quanta fiducia hanno riposto nelle mie mani di “guida”. Ma come sempre dovrebbe succedere, sono loro ad avere guidato me nelle loro fragilità, nelle loro forze, nella loro intrepida sensibilità.